Lo Spazio Aggregativo per persone diversamente abili “il Prossimo e il Futuro” è stato sognato, progettato e realizzato col preciso scopo di migliorare la qualità della vita di queste persone speciali, favorendo l’autonomia, l’integrazione sociale, e, soprattutto, combattendo quei vissuti di isolamento, solitudine e apatia, che, troppo spesso, ingombrano la vita di questi ragazzi e dei loro cari.
Questo servizio, inoltre, è volto a combattere e prevenire, nei giovani, quei fenomeni di chiusura e fuga in realtà esistenziali sempre più private e/o virtuali, favorendo e promuovendo, mediante il volontariato, lo sviluppo dell’empatia e di comportamenti pro-sociali.
Le attività svolte nel nostro Spazio Aggregativo comprendono numerosi laboratori tra cui:
I laboratori artistici (ceramica, pittura, decoupage, falegnameria, arti presepiali):
attraverso i quali i ragazzi hanno modo di esprimere la loro creatività ed acquisire nuove abilità e competenze.
Il laboratorio di recitazione:
che consente ai ragazzi, attraverso l’identificazione e l’interpretazione di ruoli e personaggi diversi, di esprimere le proprie emozioni e di rafforzare l’empatia, elemento indispensabile per orientarsi nelle relazioni sociali.
Il laboratorio della creatività:
attraverso il quale, dalla combinazione creativa di materiali di uso comune, si creano simpatici oggetti; in questo modo i ragazzi comprendono come la creatività può aiutarci a superare rigidi set mentali e a trovare strategie alternative per aggirare gli ostacoli che si incontrano nella vita di tutti i giorni.
Il laboratorio delle emozioni:
durante il quale i ragazzi possono condividere il loro mondo interno e le loro emozioni attraverso il dialogo e l’utilizzo di diverse tecniche espressive.
Attività ludico-ricreative:
il sorriso, l’allegria e la gioia dello stare insieme rappresentano il nostro obiettivo cardine; e cosa, se non il gioco di gruppo (Karaoke, giochi di abilità, balli di gruppo etc. etc.), può alleggerire il cuore e rendere ciascuno di noi più disponibile alle relazioni, alla partecipazione emotiva, alla fiducia e al dialogo?
Attività extramurarie:
grazie alle quali i ragazzi possono assaporare il piacere di stare a contatto con la natura; di poter visitare mostre o partecipare ad eventi e manifestazioni, arricchendosi, così, anche dal punto di vista culturale. Queste attività, inoltre, consentono di sperimentarsi in contesti sociali diversi, che richiedono capacità sociali e relazionali complesse, indispensabili e funzionali per una corretta integrazione sociale.
Ogni nostro laboratorio è svolto in un contesto di affetto, cura e attenzione per l’altro perché, aldilà delle stimolanti attività che svolgiamo, siamo consapevoli che l’unico elemento realmente in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, diversamente abili o meno, è la relazione e su questa puntiamo il nostro cuore.
Progetti realizzati nel 2014
Prossimi progetti
Oltre agli stand e alle attività che annualmente svolgiamo; abbiamo in cantiere altri progetti che speriamo di poter realizzare presto, tra questi vi sono:
Speriamo, quindi, di poter riconfermare quanto fatto finora e di riuscire a realizzare quello che i nostri cuori e quello dei ragazzi che ci sono stati affidati desiderano.
Chissà quante volte le persone che conosciamo ci passano accanto, ci salutano e noi rispondiamo ma a testa bassa, senza riconoscere realmente l’unicità e la ricchezza di quell’incontro, l’unicità e la ricchezza di ogni incontro; perché il tempo è troppo poco, perché abbiamo tante cose con cui affolliamo le nostre vite, lasciando poco spazio all’altro, al prossimo e, tante volte, anche a noi stessi. Mercoledì 11 marzo don Carmine ha dato a noi, operatori e volontari dell’associazione il prossimo e ilfuturo, ed ai ragazzi diversamente abili del nostro spazio aggregativo, l’opportunità di concederci, appunto, un po’ di spazio, quello spazio necessario ai nostri cuori per accogliere l’altro, quello spazio in cui potersi prendere cura dell’altro e riconoscerlo nella sua unicità e ricchezza, quello spazio troppe volte negato anche a Dio.
Lo scenario di questo incontro è stata “la Rotondella” la meravigliosa casa che si trova a Faicchio,immersa negli uliveti e ad un passo dal cielo che, in quel giorno, era irradiato da un sole che ci ha fatto assaporare un po’ di primavera ed ha predisposto i cuori alla gioia che, ricordo, è l’emozione della condivisione.
Per quanto mi riguarda è proprio la Gioia l’emozione che ha dominato il mio cuore in quel giorno ed èil sentire dell’anima che meglio descrive quello che ho provato; sì, perché, forse per la prima volta, ho avuto l’opportunità di vedere due splendide realtà, alle quali appartengo, incontrarsi sul serio, perché per la prima volta ho potuto condividere quell’esperienza di Grazia, difficile da esprimere pienamente a parole, che si prova quando si sta con persone straordinariamente abili, che ti svelano aspetti della vita di cui ignori l’esistenza o ne sottovaluti l’importanza. Pura gioia è questo che ho provato nel vedere allargare il cuore e la rete sociale dei ragazzi del nostro spazio aggregativo, che sono letteralmente assetati di nuove amicizie, nuovi stimoli, nuovi sorrisi e nuovi abbracci e pura gioia ho provato nel vedere gli operatori e i volontari della nostra associazione coinvolti in quella che è stata una danza tra vite e mondi apparentemente diversi.
Devo ammettere, però, che inizialmente l’atmosfera è stata un po’ di studio, o meglio, disperimentazione ma, poi, i cuori e quella predisposizione verso l’altro che ci accompagna, e che è alla base della nostra realtà associativa, ha fatto il resto e, così, all’improvviso, lo Spirito ci ha avvolti eallora gli sguardi, il nostro parlare e tutto intorno a noi è cambiato, all’improvviso un gruppo di persone tutte diversissime tra loro si sono riscoperte essere fratelli e tra battute, sorrisi e la condivisione di frammenti di storie è sorta, spero in ciascuno di noi, la consapevolezza che le diversità che ci separavano, prima di partire, in realtà, erano veramente poca cosa rispetto a quello che ci univa, ossia, l’Amore, la lingua universale del cuore e il cibo dell’anima che anche chi non sa parlare, camminare, pensare, sentire come tutti gli altri può capire, offrire ed assaporare. Affinché questo si sia potuto realizzare avevamo bisogno, però, come ho già detto, di un po’ di spazio nelle nostre vite, spazio che, quando è riempito dall’incontro con il prossimo, diventa spazio dedicato a Dio e, quindi, alla nostra vita, al nostro bene-essere.
Spero che in questo tempo di quaresima, in questo tempo in cui Gesù decise di concedersi spazio per il Suo intimo rapporto col Padre, noi possiamo fare lo stesso per prendere consapevolezza che la più grande ricchezza che abbiamo è intorno a noi ed è fatta di nomi, di storie, di cuori di cui prenderci cura e da cui lasciarci accarezzare.
La settimana che precede la Pasqua è ricca di suggestioni in Penisola. La Domenica delle Palme, giorno in cui si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, i sorrentini recano ramoscelli di ulivo, benedetti in una solenne cerimonia. Accanto a queste palme, ne spiccano altre più particolari, realizzate con confetti colorati, che si trovano esclusivamente in Penisola in quanto legate ad un’antica e suggestiva leggenda.
Si racconta che alcuni secoli fa quando i saraceni, temutissimi pirati turchi terrorizzavano con le loro incursioni tutta la costa, ci fu un tentativo di invasione particolarmente cruento. Numerose navi pirata si avvicinarono alle coste sorrentine, gli abitanti della città, impauriti, si rifugiarono nella Cattedrale invocando la grazia di essere salvati dai pirati. Le loro preghiere furono esaudite e tutte le navi saracene naufragarono in prossimità della costa. Nessuno dei pirati si salvò, unica superstite fu una giovane fanciulla, schiava dei saraceni che, miracolosamente, riuscì a mettersi in salvo raggiungendo a nuoto Marina Grande. Giunta in Cattedrale per cercare rifugio, fu amorevolmente accolta e protetta dai sorrentini e lei, in segno di gratitudine, fece scivolare dal collo un vecchio sacchetto e ne depositò il contenuto sull’altare: erano confetti colorati.
Secondo la leggenda era quella la Domenica delle Palme e da allora, ogni anno, in ricordo dello scampato pericolo, le palme a Sorrento hanno i colori variopinti dei confetti, frutto della gratitudine di quella giovane fanciulla che grazie ai sorrentini riuscì, miracolosamente a salvarsi dai saraceni.
Ancora oggi, la leggenda di quella ragazza rivive la domenica delle Palme quando i sorrentini portano, per la benedizione in Chiesa, palme di confetti. Se ne possono trovare di tutti i tipi, i confetti hanno mille forme e colori e sono sapientemente abbinati con fiori, spighe di grano e quant’altro la fantasia di questi “artisti delle palme di confetti” è in grado di esprimere
Gli adulti di Azione Cattolica della nostra Parrocchia insieme ai ragazzi e agli operatori della Associazione di Promozione Sociale “il PROSSIMO e il FUTURO” si sono incontrati lo scorso 13 marzo per realizzare insieme alcune palme di confetti e per dare ancora respiro a questa tradizione. Queste stesse palme potranno essere acquistate nelle prossime domeniche sul sagrato della Cattedrale; il ricavato sarà interamente destinato alle attività dello Spazio aggregativo per persone diversamente abili promosso dalla APS “il PROSSIMO e il FUTURO”