“Sì”......con questa parola monosillaba, semplice, formata da una sola consonante ed una sola vocale è iniziata tutta la storia della Salvezza: Maria disse “sì” all' Angelo che Le portò l' Annuncio della nascita del Salvatore; Giuseppe disse “sì” nell' accettare di sposare una donna che avrebbe partorito un figlio non suo; Gesù disse “sì” nel portare a compimento la volontà del Padre fino al dono totale della vita per la redenzione degli uomini....... in una serata calda di fine giugno, a suggellare il mese dedicato al Cuore di Gesù, anche il Coro della Cattedrale di Sorrento, fondato da don Antonio Izzo nel 1967, ha riconfermato il suo “sì” con il concerto Gospel Joy “I' ll say yes”, al quale ha partecipato come ospite d' onore il nostro Arcivescovo don Franco Alfano. Il Coro ha proposto un repertorio di canti gospel/pop americani contemporanei, molto coinvolgenti, frutto di un' attenta ricerca svolta dal Direttore Ugo Ercolano; l' idea di proporre un concerto “diverso” è nata dall' invito che Papa Francesco fa ad ognuno di noi di “venire fuori”: “La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità è una gioia missionaria...Questa gioia è un segno che il Vangelo è stato annunciato e sta dando frutto. Ma ha sempre la dinamica dell' esodo e del dono, dell' uscire da sé, del camminare e del seminare.”(Evangelii Gaudium 21), tema trattato in tutto il mese di giugno anche dal nostro Parroco don Carmine Giudici durante le celebrazioni serali.... uscire per andare incontro al Prossimo, non aspettare passivi che qualcuno entri in contatto con noi, ma essere noi stessi a cercare il contatto con gli altri per annunciare la gioia del Vangelo, la “gospel joy”! E' con questo spirito “missionario” che il Coro della Cattedrale di Sorrento ha proposto la serata del 30 giugno, la Comunità di Sorrento ha accolto l' invito con entusiasmo e gioia riempiendo il Sagrato della Cattedrale e partecipando letteralmente “anima e corpo”, accompagnando i canti con il battito delle mani fino ad alzarsi tutti in piedi per cantare insieme il canto finale. Anche il gruppo dei “Pueri”, formato da bambini dai 7 ai 14 anni e diretti da Ilena Cafiero, ha partecipato con alcuni canti tratti dal film Sister Act, abbinando simpatiche coreografie e movimenti che hanno incantato e meravigliato tutti i presenti. “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall' isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (Papa Francesco, Evangelii gaudium 1)

Tutti i fanciulli del mondo canteranno la pace di Dio. Questa frase pronunciata da Mons. F. Maillet, fondatore della Federazione Internazionale dei Pueri Cantores, lasciò nel mio cuore una profonda eco fin dai primi anni di Seminario e fece maturare in me il desiderio di formare un coro di Pueri Cantores a Sorrento”.
Ci piace iniziare così, con le parole del suo fondatore, il compianto don Antonio Izzo, questa pubblicazione per ricordare le nozze d’argento tra i ragazzi e la Musica Sacra. Sono passati venticinque anni da quando don Antonio, nell’ottobre del 1967, si mise all’opera per realizzare il suo grande desiderio, quello di formare un coro di Pueri Cantores. Allora raccolse trenta ragazzi, scegliendoli dalla scuola media del Seminario e anche dalle scuole elementari. Con grande costanza ed impegno i ragazzi incominciarono a provare i canti per la liturgia domenicale, rinunciando a futili svaghi, per dedicare alcune ore settimanali ad imparare i canti. L’entusiasmo dei ragazzi era grande. Né venne meno l’incoraggiamento dei compianti Arcivescovi Mons. Carlo Serena e Mons. Raffaele Pellecchia, che videro sorgere il coro, come pure quello, negli anni successivi, di Mons. Antonio Zama e del suo attuale successore alla Cattedra Episcopale Sorrentina-Stabiese, Mons. Felice Cece. A questo si accompagnò il sostegno, indispensabile, del defunto Parroco don Pietro Maresca e quello di don Pasquale Ercolano, Parroco della Cattedrale. Il coro esordì, se così possiamo dire, in occasione delle Sante Quarantore nella Basilica di Sant’Antonino ed il suo battesimo ufficiale avvenne la notte di Natale, sempre nel 1967, durante la Messa di mezzanotte in Cattedrale, eseguendo la Messa Pastorale a tre voci del M° Can. Francesco Saverio Fiorentino. Da quel lontano Natale iniziò una lunghissima stagione di impegni che ha visto il coro accompagnare il servizio divino non solo in Cattedrale, ma in tutte le Chiese di Sorrento e dell’intera Archidiocesi in occasione delle più importanti festività.
Il 22 novembre 1968, festività di Santa Cecilia, patrona della musica, il coro fu iscritto e affiliato alla “Foederatio Internationalis Pueri Cantores“, con sede a Roma, entrando così a far parte di quell’inesauribile esercito di ragazzi e giovani che in tutto il mondo portano col canto un messaggio di pace, accomunati e affratellati nella lode del Signore. Da allora, ogni anno, si svolge la cerimonia di vestizione di nuovi cantori che vestono per la prima volta l’abito bianco, il cingolo e la croce di legno, segni distintivi del coro. Con l’affiliazione alla Federazione Internazionale il coro ha avuto modo di partecipare a numerosi Congressi Internazionali come quello, in Olanda, a Roma, a Londra, a Vienna, nonché a molti nazionali, come membro dell’Associazione Italiana Santa Cecilia.

Come si diventa un buon cantore?
Rispondiamo con le parole del caro e indimenticato don Antonio: “Buona volontà, musicalità, assiduità e puntualità e, naturalmente, voglia di cantare”. Per incoraggiamento valga la famosa di frase di Sant’Agostino, frase che don Antonio Izzo ripeteva spesso: “Chi canta prega due volte” aggiungendo “e chi bene, tre!”.
Il coro, intanto, dagli iniziali trenta elementi cresceva in qualità e quantità, affinando e migliorando le sue doti musicali, grazie all’abnegazione, la bravura e, perché no, la pazienza di don Antonio. Il coro era divenuto parte integrante della sua vita. Per i cantori egli non era solo la guida musicale, ma anche un maestro di vita, improntata ai valori umani e cristiani, sull’esempio dell’insegnamento di San Giovanni Bosco. Era sempre con il coro nelle attività di tempo libero, nei ritiri spirituali, nelle gite-premio. Padre e amico bonario di tutti, era, però, inflessibile e rigoroso nelle sue funzioni di maestro del coro. La sua severità non era un difetto, ma un pregio se è vero che è valsa a far crescere quell’affiatamento, quel solido vincolo di amicizia e, soprattutto, quell’amore per una istituzione che, dopo venticinque anni dalla costituzione del coro, è ancora viva e vitale. Nel corso di questo quarto di secolo centinaia di ragazzi e di ragazze (entrate a far parte del coro dal 1974), hanno vissuto questa entusiasmante esperienza di vita. Le voci dei soprani e contralti dei primi amici sono diventate, col progredire degli anni, quelle dei tenori e dei bassi. I ragazzi e le ragazze di ieri sono oggi diventati seri e bravi professionisti nella vita, buoni padri e buone madri di famiglia. C’è chi ormai adulto e avendo messo su famiglia, non disdegna di indossare la tunica bianca, il cingolo e la croce di legno per continuare ad elevare al Signore la sua preghiera, marcando, se ce ne fosse il bisogno, ancor di più la sua testimonianza di fede.
A questa gioiosa ricorrenza, a questa festa del canto, non tutti saranno presenti e ciò copre di un velo di tristezza che offusca la gioia di chi sarà presente. Chiamati dal Signore …ai campi eterni, al premio che i desideri avanza… essi sono sempre vivi nel ricordo e nel cuore di tutti i cantori.

LA PROPOSTA EDUCATIVA DEL CORO

Il Coro della Cattedrale di Sorrento nasce nel 1967 dall’esigenza di animare le liturgie nella Chiesa Cattedrale. L’iniziativa, promossa ed animata per molti anni dal compianto Sacerdote Don Antonio Izzo e che ben s’inseriva nei progetti per la pastorale parrocchiale e diocesana, fu subito favorevolmente accolta dal parroco del tempo e dall’intera comunità ecclesiale, confermando così la tradizione che “Il canto sacro è stato lodato sia dalla sacra Scrittura, sia dai Padri, sia dai romani Pontefici; costoro recentemente, a cominciare da S. Pio X, hanno sottolineato con insistenza il compito ministeriale della musica sacra nel culto divino.”

 

Inizialmente costituito da un gruppetto di ragazzi cantori solo maschi, il Coro ha accolto negli anni numerosi partecipanti, sia giovani sia adulti aprendosi anche alle donne, mossi dal desiderio di offrire un servizio alla Parrocchia e alla Diocesi e compiere insieme un cammino spirituale e culturale, promuovendo, al contempo, lo sviluppo della crescita umana e cristiana attraverso il canto all’interno della parrocchia.

 

Nel corso di questi anni, l’esistenza di tale realtà ecclesiale – densa di eventi a carattere liturgico e culturale di grande significato, di concerti spirituali, di momenti forti di preghiera e di riflessione, di campi scuola – ha costituito un terreno fertile di crescita personale e comunitaria, sia sotto il profilo culturale, sia sotto quello spirituale; l’intrecciarsi di rapporti umani profondi vissuti nella gioia e nella fede in Cristo hanno permesso che la comunità sia stata anche spesso allietata dal formarsi al suo interno di famiglie, vocazioni sacerdotali e religiose.

In questi 46 anni di vita, il Coro si è sempre distinto e caratterizzato per l’accoglienza, il sostegno e la fraternità nei confronti di coloro che hanno voluto parteciparvi o anche semplicemente entrarvi in contatto.

 

Dopo aver avuto diverse denominazioni oggi il Coro sceglie di chiamarsi

 

CORO DELLA CATTEDRALE DI SORRENTO

fondato nel 1967 da Don Antonio Izzo

UNA REGOLA DI VITA PER IL CORO

Vivere con entusiasmo la realtà ecclesiale del Coro, nel rispetto del suo carisma, delle sue finalità e, cioè in senso pienamente cristiano, significa:

Crescere con la musica nella celebrazione e animazione della liturgia attraverso i seguenti impegni:

• servizio e disponibilità alla partecipazione, soprattutto nelle celebrazioni liturgiche;
• umiltà e atteggiamento di preghiera nell’esecuzione dei canti;
• impegno nelle prove e nella preparazione dei canti;
• collaborazione con gli altri coristi e aiuto reciproco nell’apprendimento dei canti;
• buone qualità canore e capacità di armonizzare la propria voce con quella degli altri coristi;
• ascolto delle correzioni fraterne e tecnico-musicali da coloro che hanno maggiore esperienza della vita comunitaria e della musica.

 

Crescere spiritualmente e culturalmente attraverso i seguenti impegni:

• partecipazione agli incontri settimanali costituiti dalla prova di canto che inizia sempre con la preghiera comunitaria;
• presenza alle liturgie, ai concerti, ai momenti di preghiera, ai ritiri spirituali organizzati per il Coro generalmente nei tempi forti dell’Anno Liturgico e agli incontri di formazione spirituale e culturale, che si svolgono nel corso dell’anno pastorale.

 

Crescere comunitariamente in senso cristiano attraverso l’impegno della:

• presenza frequente alle liturgie, la partecipazione ai sacramenti e la consuetudine alla preghiera comunitaria tendono a generare nei coristi una certa familiarità sia tra di loro sia con la preghiera liturgica a cui essi sono chiamati a partecipare come autentici animatori dei propri fratelli attraverso il servizio del canto. Questa preghiera è, infatti, l’origine del servizio e della crescita spirituale comunitaria della realtà del Coro e i suoi primi frutti sono l’entusiasmo, la comunione e la gioia espressi in ogni servizio reso alla Chiesa. La bellezza nel cantare le lodi a Dio e la letizia che la accompagna deve illuminare il cuore di chi ascolta e prega insieme al Coro. Questo non solo durante le liturgie, ma anche durante i concerti che sono degli autentici annunci catechetici sull’incanto della musica quale canale preferenziale per comunicare con il Signore. L’incontro costante con Cristo attraverso gli atteggiamenti sopra delineati e la conseguente crescita in Lui, aziona beneficamente un movimento di conversione e di testimonianza cristiana che incide conseguentemente sugli ambienti in cui vive e opera ciascun corista appartenente alla realtà ecclesiale del Coro.

Per questo a partire dall’Avvento 2013, inizio di un nuovo Anno Liturgico, ciascun corista si impegna a seguire le seguenti

 

Regole per la vita del Coro

1. L’attività del Coro si esprime nell’animazione delle celebrazioni liturgiche domenicali e festive e rituali della Parrocchia della Cattedrale, delle celebrazioni liturgiche solenni della Chiesa Cattedrale presiedute dal Vescovo e di altri eventi che siano programmati all’inizio dell’Anno pastorale (concerti, musical, ec.), nella formazione umana, spirituale, culturale e tecnico-musicale dei componenti. Il Coro animerà con la dovuta attenzione l’annuale Memoria liturgica di Santa Cecilia vm ed in questa occasione accoglierà con la tradizionale vestizione i nuovi componenti del Coro; allo stesso tempo celebrerà annualmente una Messa in suffragio del suo fondatore Don Antonio Izzo, possibilmente nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua morte.

 

2. Le prove ordinarie del Coro si tengono tutti i lunedì e venerdì presso il centro parrocchiale della Cattedrale di Sorrento, a partire dalle ore 19.30 per i più piccoli e dalle ore 20.30 per i grandi. Ogni prova inizia con un momento di preghiera comunitaria. Possono essere previste prove supplementari. Non è prevista la variazione dei giorni di prove a causa di concomitanti eventi sportivi, calcistici o ludico ricreativi.
3. L’età minima e massima per essere ammessi al Coro è di 17/45 anni per il Coro dei giovani/adulti e di 8/16 anni per il Coro dei bambini/adolescenti, salvo eccezioni autorizzate dal Direttivo e il caso di coloro che già ne fanno parte. Per entrare a far parte del Coro giovani/adulti è necessario:
a) vivere da cristiani nel mondo
b) avere l’entusiasmo e la volontà di vivere in una comunità di credenti resa concretamente visibile nella comunità parrocchiale e in quella diocesana;

c) avere una predisposizione al canto.

 

4. Alcune indicazioni per iscriversi al Coro
• L’iscrizione dei nuovi coristi si formalizza dopo aver frequentato e partecipato, durante il periodo delle iscrizioni, a tutte le prove propedeutiche dedicate ai nuovi entrati e a quelle ordinarie. Al termine di tale periodo, il nuovo corista potrà iscriversi al Coro. A discrezione del Direttivo, il mancato adempimento delle suddette formalità, potrà comportare il rigetto della domanda di iscrizione del nuovo corista e, per i coristi già iscritti negli anni precedenti, il decadere dall’iscrizione in essere. Le iscrizioni al Coro sono aperte ogni anno da metà settembre a metà novembre presso la sede del Coro. È richiesta buona intonazione, condivisione dello spirito e delle regole del Coro e disponibilità a partecipare alla vita ecclesiale della Parrocchia. La vestizione dei nuovi coristi avverrà dopo un anno di frequentazione assidua delle attività del Coro.
• L’iscrizione al Coro comporta il pagamento di una quota annuale la cui entità è stabilita dal Direttivo del Coro; tale quota comprende un contributo di sostegno alle attività del Coro, l’iscrizione alla Federazione e per i nuovi iscritti l’acquisto del materiale indispensabile per la partecipazione alle attività del Coro consistente in una cartellina per gli spartiti e una o più divise. Le divise consistono per tutte le celebrazioni liturgiche nella veste corale e per le altre occasioni in divise che saranno eventualmente concordate e proposte dal Direttivo. 

 

• All’atto dell’iscrizione al Coro giovani/adulti ciascun candidato è invitato a leggere e a condividere, anche con la sottoscrizione, la Proposta Educativa e la Regola di vita del Coro 
• Ci si potrà iscrivere solo dopo aver effettuato e superato – a discrezione del Direttore o dei suoi collaboratori – una breve audizione, che consiste in una prova vocale. L’audizione per i nuovi iscritti, obbligatoria, si effettua prima di aver formalizzato l’iscrizione, e consiste in una breve esecuzione canora individuale, cd. “prova della voce”, finalizzata ad assegnare il corista alla sezione (soprani o contralti / tenori o bassi) più adatta alla propria estensione vocale.I nuovi coristi che non partecipano alle prove propedeutiche decadono automaticamente dall’iscrizione. Inoltre, per favorire da subito l’inserimento nella realtà ecclesiale del Coro, i nuovi iscritti sono invitati a partecipare alla celebrazione eucaristica domenicale e alle ordinarie prove del Coro il lunedì e venerdì sera.

 

• Gli iscritti al Coro dagli anni precedenti, avranno cura di attestare sul foglio firme, durante le prove ed entro la metà di ottobre, l’intenzione di confermare la propria partecipazione per l’anno in corso apponendo la dicitura “confermo iscrizione” accanto alla propria firma.
• Al fine di evitare un sovraccarico di impegni tutti gli iscritti al Coro si impegnano a non partecipare alle attività di altri Cori, salvo i casi autorizzati dal Direttivo; mentre in spirito di comunione ecclesiale si incoraggia la partecipazione alle iniziative degli altri gruppi della Parrocchia della Cattedrale di Sorrento compatibilmente con gli impegni assunti con il Coro.  

 

• Effettuata l’iscrizione, sarà possibile ricevere comunicazioni per conoscere la programmazione periodica degli eventi e degli appuntamenti, scaricare documenti, tra cui anche gli spartiti dei canti. Sarà possibile, altresì, per il Direttivo, monitorare la partecipazione dell’iscritto alle attività del Coro attraverso la rilevazione delle presenze a cura dei Responsabili di sezione vocale. Nell’ipotesi di assenza del corista protratta nel tempo agli eventi in calendario, è gradita comunicazione di tale assenza al Direttivo. Trascorsi due mesi di assenze consecutive senza aver dato comunicazione, il Direttivo si riserva la facoltà di cancellare il nominativo del corista dall’elenco dei componenti del Coro. In tal caso, chi intenda riprendere l’attività dopo la cancellazione, è tenuto a una nuova iscrizione. 

 

5. Gli spartiti necessari per eseguire concerti o animare liturgie sono da richiedere ai Responsabili di sezione vocale. Tuttavia, nello spirito di amicizia e di solidarietà che contraddistingue i componenti del Coro, ciascuno è chiamato ad accogliere e aiutare l’altro (in modo particolare i nuovi coristi) anche nello scambio e nella diffusione di canti nuovi da eseguire e dei relativi spartiti musicali.
6. Gli appuntamenti del Coro sono segnalati da apposite comunicazioni del Direttivo e sono, comunque, verbalmente comunicati al termine di ogni prova o pubblicati sul sito web. Inoltre, a seguito dell’iscrizione, coloro che hanno comunicato il loro indirizzo di posta elettronica ricevono il calendario degli appuntamenti anche tramite la newsletter e il social network riservati ai coristi. Non sono escluse variazioni degli appuntamenti e degli eventi che verranno comunicate per tempo. L’appuntamento a ogni evento è generalmente previsto mezz’ora prima dell’inizio di esso. I concerti e le celebrazioni liturgiche solenni prevedono l’uso obbligatorio della divisa del Coro.
7. Per partecipare ai concerti e alle celebrazioni liturgiche, è necessario aver preso parte alle provepreviste in preparazione di essi. Sarà pertanto verificata dal Responsabili di sezione vocale la presenza di ciascun corista alle prove. Poiché la finalità principale della vita comunitaria del Coro è il servizio dell’animazione delle liturgie parrocchiali e diocesane presiedute dal Vescovo nella Cattedrale si raccomanda vivamente la presenza particolarmente in occasione delle celebrazioni liturgiche e degli incontri formativi e dei ritiri spirituali. La presenza alle liturgie e ai ritiri e incontri formativi e spirituali (fatta salva l’impossibilità di partecipare a questi ultimi per giustificati motivi), è condizione imprescindibile per poter prendere parte ai concerti. La partecipazione alle liturgie e ai ritiri spirituali è considerata particolarmente significativa per il “percorso” di fede e spirituale di ciascun corista. Compete alla discrezionalità del Responsabile di sezione vocale, sentito il Direttore e il Vicedirettore, esprimere una valutazione circa la partecipazione alle esecuzioni corali di quei coristi che non hanno garantito una presenza minima sufficiente alle prove e agli altri momenti della vita del Coro.
8. Il Coro potrà essere talvolta in trasferta perché invitato anche in altri contesti liturgici o concerti; tali inviti vanno sempre vagliati ed eventualmente accolti dal Direttivo.
9. Il Coro non anima celebrazioni liturgiche di altre Parrocchie, feste patronali ed eventi culturali che non siano proposti dalla comunità ecclesiale. Eventuali eccezioni saranno autorizzate dal Direttivo.  Il Coro non anima normalmente celebrazioni di matrimoni o anniversari di matrimonio o celebrazioni esequiali, eccetto il caso in cui siano coinvolti componenti del Coro stesso o loro familiari di primo grado. Ulteriori eccezioni saranno autorizzate dal Direttivo o, laddove ci sia necessità di assumere decisioni in tempi brevi, dal Parroco, dal Direttore e dal Presidente.
10. La disposizione degli elementi nel coro e la scelta dei solisti durante le liturgie e i concerti è stabilita dal Direttore, o in sua vece dal Vicedirettore o dai Responsabili di sezione. I coristi impegnati negli altri gruppi parrocchiali durante le celebrazioni liturgiche dovranno partecipare all’attività di animazione del Coro posizionandosi tra i componenti dello stesso, fatta eccezione per quei coristi chiamati a svolgere un particolare servizio liturgico (ministranti, ministri della comunione, ec.)
11. Il Coro o alcuni suoi componenti, scelti dal Direttore, possono anche essere coinvolti, nel corso dell’anno, in registrazioni audio e video così come in particolari concerti a rappresentanza di tutto il Coro. È facoltà del Direttore scegliere la rappresentanza del Coro in base alle esigenze e alle disponibilità che si propongono.
12. A seguito di atteggiamenti gravemente sconvenienti e incompatibili con la vita di una  comunità cristiana, il Direttivo può decidere l’allontanamento di uno o più componenti dal Coro. In particolare, pur accogliendo e favorendo un confronto sincero, leale e sereno, non saranno ammessi atteggiamenti che esprimano scarso rispetto nei confronti del Coro stesso e dei suoi responsabili né saranno tollerati comportamenti eccessivamente polemici e linguaggi irrispettosi nei confronti delle persone con cui, nelle attività ordinarie del Coro e della Parrocchia, si entra in relazione.
13.  Gli organi del Coro sono il Direttivo, il Consiglio del Coro e l’Assemblea.
• Il Direttivo è composto dal Parroco e dal Vice Parroco della Cattedrale di Sorrento, dal Direttore e dal Vicedirettore del Coro, dal Presidente e dal Segretario tesoriere. 
• Il Consiglio del Coro è composto dal Parroco pro tempore e dal Vice Parroco della Cattedrale di Sorrento, dal Direttore e dal Vicedirettore del Coro, dal Presidente, dal Segretario e dai Responsabili delle sezioni vocali (tenori, bassi, contralti e soprani) e dall’organista. Al Consiglio del Coro partecipa quale membro di diritto il presidente onorario p.t. Rodolfo Izzo, fratello del sacerdote Don Antonio Izzo, deceduto il 28 giugno 1985. Il Consiglio coadiuva il Direttivo nell’organizzazione della vita e degli eventi del Coro. 
• L’ Assemblea è composta da tutti gli iscritti al Coro, esclusi i componenti del Coro dei bambini e adolescenti.
• compiti del Direttivo e del Consiglio del Coro sono quelli previsti da questa Regola di vita del Coro. In particolare concernono la responsabilità organizzativa relativa alla vita del Coro e delle sue attività, la scelta dei repertori musicali, della direzione ed esecuzione dei canti, della conduzione delle prove, della gestione, distribuzione e raccolta degli spartiti, della audizione dei nuovi iscritti. 
• Il Direttore è scelto dal Parroco pro tempore della Cattedrale. Compete in particolare al Direttore la direzione del Coro in tutte le esecuzioni liturgiche e l’eventuale indicazione di un suo sostituto qualora lo stesso fosse impossibilitato ad essere presente alla esecuzione prevista, incaricando in successione il Vicedirettore o uno dei Responsabili di sezione vocale. Il Direttore, il Vicedirettore e i Responsabili di sezione sono tenuti ad un continuo aggiornamento personale e del repertorio soprattutto liturgico che tenga conto dei Tempi dell’anno liturgico stesso. Promuove le attività organizzative e musicali del Coro coadiuvato dal Direttivo e  dal Consiglio del Coro. 
• Il Vicedirettore del Coro è indicato dal Direttivo e cura unitamente al Direttore gli aspetti tecnico-musicali e, in particolare, dirige il Coro durante le prove, i concerti e in tutti gli eventi in cui è chiamato a sostituire il Direttore. In caso di assenza del Direttore, egli effettua le scelte ed esercita i poteri di carattere tecnico-musicale propri del Direttore; sotto tale profilo tecnico-musicale rappresenta, altresì, il Coro in sostituzione del Direttore. 
• Il Presidente del Coro è il diretto referente per quanto concerne gli aspetti istituzionali, gestionali e organizzativi del Coro. Il Presidente, pertanto: rappresenta ordinariamente il Coro sotto un profilo organizzativo-gestionale;  unitamente al Direttore rappresenta il Coro, anche sotto il profilo istituzionale; provvede, con la collaborazione del Segretario, alla gestione e all’organizzazione degli eventi (liturgie, concerti, trasferte); sceglie e dirige i collaboratori; provvede alla divulgazione delle attività del Coro avvalendosi dell’aiuto del Segretario e degli altri collaboratori (gestione del sito internet, della banca dati foto, audio, video).
• I Responsabili di sezione vocale (o Capi Coro), nel numero di uno per ogni sezione di canto, per un totale complessivo di quattro unità, sono designati dal Consiglio del Coro tra i coristi di maggiore esperienza e con comprovate attitudini di serietà e competenza, nonché dotati di buone capacità relazionali e comunicative. Durano in carica un anno pastorale, e sono rinnovabili alla scadenza. Rappresentano un riferimento per la propria sezione nell’ambito della funzione di raccordo tra le esigenze manifestate dai coristi e gli indirizzi impartiti dal Direttivo. Collaborano con funzione di “animatori” al buon andamento della vita comunitaria del Coro, curandone gli aspetti umani e relazionali e promuovendo l’attuazione delle linee tecnico-musicali e gestionali-organizzative
• Il Segretario tesoriere è designato dal Presidente tra i coristi con comprovate attitudini di serietà e capacità organizzativa. Cura, sotto la guida del Direttivo, tutti gli aspetti tecnico-organizzativi che riguardano la vita del Coro, compresi gli aspetti inerenti le iscrizioni e la gestione della contabilità.
• L’incarico per tutti i componenti del Direttivo (eccetto il Direttore e il Vicedirettore, scelti con le modalità precedentemente esposte) ha la durata di un triennioeventualmente rinnovabile e viene conferito mediante modalità proposte dal Direttivo uscente.
• È indispensabile che il Direttore, il Vicedirettore, il Presidente, il Segretario e i Responsabili di sezione garantiscano la loro presenza alle celebrazioni liturgiche parrocchiali e diocesane, ai concerti  e alle prove settimanali esprimendo in questo modo una testimonianza di partecipazione responsabile che sia di esempio e di motivazione per gli altri componenti del Coro.. 
• Tutti i componenti del Consiglio del Coro fanno parte del Gruppo degli Operatori pastorali della Parrocchia della Cattedrale e vi partecipano assiduamente, mentre partecipano agli incontri dell’ Equipe dei responsabili parrocchiali esclusivamente i componenti del Direttivo (Presidente, Direttore, Vicedirettore e Segretario).
14. Il Coro offre il suo servizio nella totale gratuità. È consentito al Coro, previo giudizio del Direttivo, accettare libere offerte, donazioni ed eventuali contributi da enti vari e destinare tali fondi esclusivamente alle finalità per cui sono stati erogati,  alla gestione delle attività del Coro o a gesti di testimonianza e di solidarietà, anche a favore di componenti del Coro o di loro familiari che si trovassero in condizione di particolare necessità sempre vagliati esclusivamente dal Direttivo. La cassa del Coro, la cui gestione è affidata al Segretario, raccoglie le libere offerte e donazioni, i contributi raccolti mediante iniziative specifiche a sostegno dell’attività del Coro (es. lotteria di Natale) e le quote annuali di iscrizione (al netto della quota da versare alla Federazione); il Segretario rendiconta  entro il mese di dicembre di ogni anno all’Assemblea del Coro. I singoli componenti del Coro che dovessero prestare il loro servizio di animazione musicale in contesti che prevedano un rimborso lo faranno a titolo esclusivamente personale e mai come espressione del Coro della Cattedrale di Sorrento.
15. La presente Regola di vita viene condivisa e approvata dall’Assemblea del Coro in data 4 novembre 2013 ed entra in vigore a partire dall’Avvento 2013 e può essere integrata o modificata soltanto previa approvazione dell’Assemblea.

IL RICORDO DI DON ANTONIO

don antonio
 

“Questa pietra di scandalo per tanti spiriti ribelli, il prete (…) costituisce in mezzo a noi il segno sensibile della presenza del Cristo vivo. (…) Uomini ordinari, simili a tutti gli altri, chiamati a diventare il Cristo quando levano la mano sulla fronte di un peccatore che confessa i suoi peccati e domanda perdono, o quando prendono il pane fra le mani “sante e venerabili”, o quando alzano il calice della nuova alleanza e ripetono l’azione insondabile del Signore stesso. (…) Sì, degli uomini simili ad ogni altro, ma chiamati più d’ogni altro alla santità (…). Quale mistero in questo sacerdozio ininterrotto attraverso i secoli!”

(F. MAURIAC, Il Figlio dell’uomo)

 

Da prete mi viene chiesto di ricordare un prete…Non mi viene chiesto di esaltarne la figura, di enfatizzarne le gesta o di tesserne le lodi, mi viene chiesto semplicemente di ricordarlo, cioè di riportarlo al cuore di chi lo ha conosciuto perchè gli giunga ancora un’ eco e l’ebbrezza del suo appassionato passaggio su questa terra, e di chi non lo ha conosciuto perchè gli arrivi un semplicissimo tocco che susciti simpatia e curiosità per un uomo simile a tutti gli altri.

Già, don Antonio era questo: un uomo ordinario, simile a tutti gli altri, con il suo carico di  debolezze e di forza, chiamato come ogni sacerdote a diventare il Cristo!  Cosa volete che sia un prete? E cosa volete sia stato don Antonio nel tempo, per noi troppo breve, di una vita e di un sacerdozio consumati con un’energia impressionante? Di don Antonio ricordo queste due semplicissime coordinate: il suo essere un uomo simile a tutti gli altri ed il suo instancabile essere prete, altro Cristo in mezzo alla sua gente.  E tra questa sua gente amo riconoscermi anch’io, come tanti sorrentini – e non solo – che hanno goduto della sua amicizia e del suo ministero di “servo buono e fedele”. Don Antonio, nel tempo gravido di attese del dopo Concilio, ha fatto di noi scugnizzi spensierati di quella stagione piccoli cantori della gloria di Dio, consegnando alla nostra giovinezza essenziale e ribelle il gusto di essere un gruppo di amici, di abitare gli spazi caldi e gioiosi di una parrocchia, di inebriare con il canto le solenni e austere mura di una cattedrale e, soprattutto, di gridare un canto di lode che superasse la nostra stessa umanità e che ci permettesse di agganciare la terra al Cielo.

Un uomo simile a tutti gli altri ma più d’ogni altro chiamato alla santità, un prete, don Antonio per noi è stato questo e in questa chiamata alla santità si è consumato nel crogiuolo di una sofferenza che non è stata infeconda se dopo oltre 40 anni questo tentativo di agganciare la terra al Cielo con il canto resiste e si rigenera in un ricordo che non indugia nella nostalgia.

E a quest’uomo, a questo prete paghiamo un piccolo debito di riconoscenza, soprattutto per il suo essersi consumato d’amore per noi, come il riverbero costante di un diapason che si mantiene fedele, tiene ferma e incrollabile una nota fino all’ultima vibrazione,  perchè ad essa si appoggi il canto di molti.

don Carmine