La Cattedrale di Sorrento sorge nel centro storico della città costiera a partire dal X-XII sec. d.c., quando, dal luogo che oggi ospita il Cimitero sorrentino, fu trasferita all’interno della cinta urbana nella chiesa dedicata ai Santi Felice e Bacolo, ed era dedicata prima a San Severo, vescovo di Napoli, e in seguito a San Renato, vescovo di Sorrento.
La primitiva Cattedrale di Sorrento era molto più a monte, presso l’antico cenobio benedettino di San Renato, in seguito, nel X sec. venne trasferita nel cuore della cinta urbana tra i due decumani greco-romani. In un documento del XII sec. è riportato che il Cardinale Riccardo de Albano, il 16 marzo 1113, consacrò l’attuale Cattedrale dedicandola alla Vergine Maria Assunta in ciclo ed agli Apostoli Filippo e Giacomo il Minore; in seguito questa venne più volte ampliata sia dall’arcivescovo Domizio Falangola (1450), che dal Cardinale Francesco Remolines (1505).
Dopo la terribile invasione dei Turchi nel 1558, fu interamente riedificata da Mons. Giulio Pavesi, per essere definitivamente trasformata in stile barocco, come attualmente si ammira, dagli arcivescovi Didaco Petra e Filippo Anastasio nel 1700. Dell’antica facciata si conserva solo l’ingresso del XIV sec., adorno di due colonne di marmo rosa, resti di antichi templi pagani aventi sui piedistalli scolpito lo stemma dell’arcivescovo Lelio Brancaccio (1571 -1574).
Interessante è il nuovo tamburo dell’ingresso, interamente intarsiato con pannelli che rappresentano altrettanti episodi appartenenti alla storia della chiesa sorrentina che vanno dalla venuta di S. Pietro a Sorrento nel 43 o 44 d.C, al suo primo vescovo San Renato (425), all’arrivo delle reliquie degli apostoli Filippo e Giacomo che il cardinale Pietro Capuano donò nel 1110, fino alla venuta di Pio IX a Sorrento nel 1849.
Il grandioso organo che si trova sull’ingresso principale, realizzato nel 1901 da Mons. Giuseppe Giustiniani, presenta notevoli intagli dei fratelli Fiorentino (1901).
Il soffitto centrale è interamente dipinto su tela, opera di Francesco Francareccio, mentre i quadri centrali sono di Oronzo e Nicola Malinconico (1711), e rappresentano i primi martiri sorrentini del II sec., ed i compatroni della Diocesi.
Degni di rilievo sono la cattedra marmorea episcopale, colorito accostamento di parti provenienti da templi romani con altre prettamente cinquecentesche, ed il pulpito posto di fronte, della stessa epoca, ricco di un bassorilievo che raffigura il Battesimo di Gesù, avente nel sottostante altarino una pregevole tavola di Silvestro Buono (1573).
I quadri dell’Assunta e di San Filippo e Giacomo nel soffitto del presbiterio sono opere di Giacomo del Po eseguite del 1700. In fondo al presbiterio è posto il coro ligneo ricco di intagli ed intarsi, opera di artigiani sorrentini (1936), mentre la grande pala sul fondo è opera d’ignoto del 1600 e raffigura i Santi Filippo e Giacomo.
Nella cupola che sovrasta il coro sono affrescati, negli otto spicchi in cui è divisa, i Santi compatroni della Diocesi, opera di Pietro Barone e Augusto Moriani (1902).
Nella prima cappella, entrando a destra, il fondo è ricco di bassorilievi marmorei di Adrea Pisano (1340), ove al centro vi è il Fonte Battesimale in cui venne battezzato nel 1544 il poeta Troquato Tasso.
Alle pareti laterali, interessanti reperti marmorei (X sec.) appartenenti alla primitiva cattedrale medioevale.
La quarta cappella è dedicata ai primi quattro santi vescovi di Sorrento le cui reliquie sono visibili attraverso una grata sotto l’altarino marmoreo. Dopo la quinta cappella, che è dedicata al Sacro Cuore di Gesù, segue la porta laterale voluta dall’arcivescovo Giacomo de Santis nel 1479 il cui stemma, insieme a quello di Papa Sisto IV e del re Ferrante d’Aragona, si vede scolpito sull’architrave marmoreo; mentre all’interno i pannelli intarsiati della nuova porta illustrano da un lato, “il Credo” e dall’altro lato episodi salienti della vita religiosa cittadina come la visita tenuta a Sorrento il 19 marzo 1992 dal Papa Giovanni Paolo II.
Nel transetto a destra, cappella di S. Michele avente sulla parete destra un’interessante tavola a fondo d’oro del XV sec., di scuola senese raffigurante la Nascita di Gesù.
Nell’elegante cappellone del Santissimo Sacramento si ammira un grande Cristo in Croce (XV sec.) posto in un’artistico trono, anch’esso di legno scolpito e dipinto del XVII sec.
In fondo alla navata di sinistra, attraverso un archetto, si accede al cappellone di S. Giovanni in Fontibus, ora adibita a Cappella della Riconciliazione. Il fondo è ricco di stucchi secenteschi con una quadretto della Madonna delle Grazie, mentre l’espressiva statua della Madonna Addolorata, risale al 1700. Degno di nota è l’artistico pavimento di maioliche napoletane del 1700.
La cappella a sinistra del transetto, è dedicata a Sant’Antonino abate, monaco benedettino del VI sec., patrono della città e diocesi, con una statua lignea del 1700. Molto interessante è l’altare, ricco di marmi policromi intarsiati, dono di Mons. Antonio del Pezzo (1645). Degna di nota è la cappella del Cuore di Maria, protettrice della Parrocchia, con una statua lignea opera del Citarelli che raffigura la Madonna che accoglie una fanciulla, che rappresenta Sorrento, sotto il suo materno manto.
In sagrestia, oltre ai quadri dei vari arcivescovi succeduti negli ultimi duecento anni, si possono ammirare antifonari in pergamena del XV sec. con miniature, sfarzosi paramenti sacri del 1700 e 1800 e paliotti d’altare finemente ricamati di diverse epoche. Molto bella è la tavola della Trasfigurazione del Signore in cui sul fondo a destra si scorge il ritratto del suo committente, l’arcidiacono Giovanni Ammone (1573), lo stesso che donò il pulpito.
Nell’ultima cappella della navata di sinistra vi è un artistico presepe napoletano del 1700.
Infine, all’uscita della cattedrale, vi è il palazzo episcopale del 1500 con il campanile che sta a cavallo dell’antico decumano minimo d’epoca bizantina con reperti marmorei romani di varie specie, tra cui anche una parte di un’epigrafe longobarda. Gli ultimi due piani del campanile, con l’orologio maiolicato, furono aggiunti nel 1700.