Il ritratto di Giovanni Paolo II, presentato in forma di bozzetto ( cm 80×60 ) al concorso bandito nel 2012 presso il santuario romano del Divino Amore, è stato esposto, nello stesso anno, alla Biennale di Venezia, nella mostra collaterale di arte sacra curata da Vittorio Sgarbi. Lo sviluppo dell’opera in dimensioni di mt. 2,50 x 1,75, commissionato dall’Arcivescovo Felice Cece e dal parroco Don Carmine Giudici, è stato donato alla cattedrale di Sorrento dalla famiglia Apreda in memoria del padre Giuseppe.
Il dipinto fa parte di una serie di ritratti eseguiti da Renato Balsamo dopo due incontri col papa avvenuti nel 1994, il secondo dei quali in udienza privata, in occasione della beatificazione di frate Claudio Granzotto, rappresentato dall’autore con un’immagine di grande intensità spirituale per il convento dei Frati Minori di Chiampo ( Vicenza ).
Un’intensità ancora maggiore si esprime forse in questa figura di pontefice che l’artista sente vivere dentro di sé e colloca in una dimensione perfetta, infinitamente superiore alla nostra. I lineamenti del volto, il movimento del corpo e delle mani sono per noi qualcosa di molto familiare, appartengono alla memoria collettiva, ma non hanno più nulla di terreno: sono tratti soprannaturali di un’apparizione creati con una tecnica raffinata, in cui l’estrema precisione del segno, l’uso sapiente della luce e il ricorso ad una soluzione monocromatica che rende “leggera” la figura creano la possibilità di un incontro miracoloso del visibile con l’invisibile, del temporale con l’eterno.
Vincenzo Russo